Nubi plumbee si riaddensano minacciose.
Ombre cupe dissolte da tempo, riappaiono d'improvviso.
Il vento gelido mi schiaffeggia il viso ma non mi scuote.
Il tempo spietato scorre inesorabile, con i suoi ritmi, le sue regole.
Il grano e' stato raccolto, il mosto a breve sara' vino.
La fiamma e' accesa nel camino, la foglia si colora di ruggine.
La pioggia riprende copiosa, incessante, persistente.
Il torrente diventa impetuoso fiume rigonfio.
Il sentiero e' nuovamente impervio, viscido, melmoso.
Eppure inaspettata, una luce mi e' apparsa,
fiore tardivo d'autunno che si alimenta di tiepido sole.
Cerco di presevarla come una gemma delicata.
Aspetto la sua schiusura, come un bimbo impaziente il dono da scartare,
una piccola testuggine il mare profondo in cui nuotare.
Le attese sono snervanti ma fanno capire l'essenza di cio' che cerco.
L'attesa mi aiuta a riflettere, a rigenerare la mia solare indole creatrice.
Esplorando il mio io nascosto, mi accorgo che questa luce era vicino a me da tempo.
Vorrei da lei, essere nuovamente irradiato.
domenica 8 novembre 2009
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1 commento:
autunno....preferisco questa stagione all'estate. forse perchè adoro il freddo.
ciao
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