Una volta, anche se in una forma di semplice vendita " tipo folletto", le campagne
elettorali si basavano su promesse forse irrealizzabili ( vedi Ponte
sullo Stretto...) o sull' aumento degli occupati ( anche se per poche ore
settimanali...) ma almeno il cittadino, il lavoro, lo sviluppo del
Paese, il benessere delle famiglie erano al centro di oratorie forse
utopistiche, ma comunque rivolte alla creazione di un sogno, di una
visione seppur miracolistica ma almeno ipoteticamente realizzabile nella
mente dei fruitori del messaggio, inguaribili sognatori.
Ora invece
si versa soltanto livore sull'avversario, in mancanza di idee, uomini e
programmi, specchio di una societa' in crisi irreversibile, condannata
ad una forma di crepuscolare e malinconica omologazione.
Ormai si
parla solo del rischio del ritorno del nazi-fascismo o della minaccia
dello straniero invasore, come unica e contraddistintiva propaganda
elettorale degli opposti schieramenti di questa estenuante campagna
elettorale.
Ma gli italiani come stanno? Gli impiegati arrivano
ancora alla terza settimana del mese? Le partita IVA come se la passano?
Le aziende che aprono, superano quelle che chiudono? La progressiva
avanzata cinese e' finita? Le banche danno credito a chi investe? I
pensionati riescono ancora ad aiutare i loro figli maturi a carico,
licenziati dai loro posti di lavoro? Il flusso dei nostri cervelli in
fuga verso l'estero, si e' interrotto? Il numero dei suicidi e'
diminuito rispetto ad alcuni anni or sono?
Le vecchiette hanno finito di rovistare frutta e ortaggi in decomposizione nei mercati generali?
Ai colpi contro le mafie, ai sequestri, le confische, e' seguita la creazione di un'economia sana ed onesta?
Quali le prospettive del nostro Paese nel medio periodo?La comunicazione ormai si e' cronicizzata nello scontro tra vecchie ideologie.
E' solo questo che il Paese sa produrre?
Una volta il malcontento si riversava contro lo Stato, come forma di
protesta contro il sistema. Pratica da condannare ci mancherebbe, ma
rappresentava una forma di lotta organizzata contro il potere in quanto
tale.
Oggi invece, assistiamo allo scontro tra disperati, facinorosi
allo sbando, groppuscoli fai da te che si contendono il pollaio come
galletti dopati in gare di paese.
Anche la piazza, seppur rumorosa e
armata, rispecchia la schizzofrenia episodica del momento, un momento
buio, cupo, illuminato soltano dalla luce di selfy autocelebrativi ma, al
tempo stesso, riflettenti il vuoto del momento.
Se fino a qualche
lustro fa, noti registi impegnati, creavano effimeri girotondi contro un
solo uomo da sconfiggere, o giornate della Vaffa per gridare l'italico
malcontento, oggi nell'epoca dei social, del virtuale,
dell'individualismo contagioso e compulsivo, le piazze sono vuote, e i
pochi schiamazzi provengono da isolati e chiassosi disperati in cerca di
episodica celebrita'.
Questa e' la nostra epoca. La politica ne e' la rappresentazione.#CREPUSCOLO #VUOTODIPOTERE #STASIDETERMINISTA #CAOSDECISIONISTA #SENZAIDEE #PAESEINSVENDITA
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