Tragedia annunciata, evento eccezionale, disastro evitabile, queste sono solitamente le parole spesso in antitesi, adoperate quando si verifica una sciagura come quella che ha colpito Genova, a breve distanza dal dramma vissuto nelle Cinque Terre.
Per giorni verranno irradiate immagini di morte e distruzione, propagati soliti discorsi di circostanza, diffusi annunci di intenti tesi a trovare improbabili colpevoli, aperti convenzionali fascicoli d'inchiesta presso la Magistratura. Un film gia' visto.
Inizia poi, il frenetico scarica barile tra chi debba assumersi le responsabilita'. Amministratori locali, Protezione Civile, gestori delle previsioni meteo, ognuno di questi soggetti cerchera' di sottrarsi alle sfere di propria competenza.
Infine, va in scena la solita rissa politico-mediatica. Il Governo di turno viene attaccato, come se quello precedente fosse stato immacolato. Ogni amministratore locale, accusa il suo predecessore di qualche inadempienza.
Il crollo morfologico di un territorio, mai come in questo periodo storico, simboleggia lo sfaldamento e l'erosione di un sistema democratico malato. In tale sistema, l'amministratore locale (di qualsiasi appartenenza politica) di un piccolo centro di montagna, ma anche di una grande citta', per lustri ha cercato consenso con il clamore di gesti appariscenti. Mostre, sagre, rappresentazioni teatrali, concerti, sflilate di moda, concorsi di miss, fuochi d'artificio, qualche giostrina per i bambini o delle panchine per gli anziani, ma anche grosse opere molto spesso non portate a termine, sono stati da sempre i migliori spot per dare risonanza e visibilita' al suo operato.
E' difficile che lo stesso amministratore, abbia speso gli stessi soldi per manutenere le fognature, il manto stradale, gli alvei dei canali, il letto dei fiumi, le pendici di monti o colline. Il suo impegno, non sarebbe stato visibile.
Nelle dittature, la cittadinanza e' consapevole che, chi detiene il potere lo usera' a suo vantaggio. In democrazia, il popolo continua ad illudersi che lo stesso potere, venga distribuito a vantaggio della collettivita'. Sperando che non piova.
Per giorni verranno irradiate immagini di morte e distruzione, propagati soliti discorsi di circostanza, diffusi annunci di intenti tesi a trovare improbabili colpevoli, aperti convenzionali fascicoli d'inchiesta presso la Magistratura. Un film gia' visto.
Inizia poi, il frenetico scarica barile tra chi debba assumersi le responsabilita'. Amministratori locali, Protezione Civile, gestori delle previsioni meteo, ognuno di questi soggetti cerchera' di sottrarsi alle sfere di propria competenza.
Infine, va in scena la solita rissa politico-mediatica. Il Governo di turno viene attaccato, come se quello precedente fosse stato immacolato. Ogni amministratore locale, accusa il suo predecessore di qualche inadempienza.
Il crollo morfologico di un territorio, mai come in questo periodo storico, simboleggia lo sfaldamento e l'erosione di un sistema democratico malato. In tale sistema, l'amministratore locale (di qualsiasi appartenenza politica) di un piccolo centro di montagna, ma anche di una grande citta', per lustri ha cercato consenso con il clamore di gesti appariscenti. Mostre, sagre, rappresentazioni teatrali, concerti, sflilate di moda, concorsi di miss, fuochi d'artificio, qualche giostrina per i bambini o delle panchine per gli anziani, ma anche grosse opere molto spesso non portate a termine, sono stati da sempre i migliori spot per dare risonanza e visibilita' al suo operato.
E' difficile che lo stesso amministratore, abbia speso gli stessi soldi per manutenere le fognature, il manto stradale, gli alvei dei canali, il letto dei fiumi, le pendici di monti o colline. Il suo impegno, non sarebbe stato visibile.
Nelle dittature, la cittadinanza e' consapevole che, chi detiene il potere lo usera' a suo vantaggio. In democrazia, il popolo continua ad illudersi che lo stesso potere, venga distribuito a vantaggio della collettivita'. Sperando che non piova.
5 commenti:
Ciao, Grazie dei tuoi commenti! Vado a inserirti tra i miei link! Grandmere
Questo è proprio il caso di dire:
"Piove, governo ladro!"
Gli interventi per contenere il dissesto idrogeologico passano in secondo piano quando c'è il Presidente del Consiglio che deve scampare alla galera.
Maria.
Grazie per l'inserimento. Io ti ho segnato come Eldas, pero' ho visto che ti chiami Diana e ti definisci "nonnaonline". Fammi sapere come preferisci essere chiamata.
Maria,
la pioggia e' una condizione atmosferica piu' accentuata nella stagione autunnale. Il governo e' ladro anche a ferragosto...
Penso che la prossima settimana sia davvero l'ultima per il Premier. Io pero', preferirei elezioni.
Diana va benissimo !
Diana,
anche a me piace di piu'. se ti riesce, rendi visibile il tuo link nei miei commenti.
a presto!
Posta un commento