Le dimissioni a tempo del Presidente Berlusconi, non piacciono ai mercati, diffondono ulteriore incertezza, indeboliscono ancora di piu' il Paese, creano ulteriori divisioni politiche interne.
L'incendio e' appena iniziato, a poco servono le rassicuranti e decise parole del Presidente della Repubblica ed i comunicati da Lui promulgati, rivolti a garantire che la situazione si risolvera' in breve tempo. Penso che Napolitano, in buona fede, stia mentendo per salvare il salvabile.
Berlusconi ha tentato per l'ennesima volta, credo l'ultima, di tenere ancora nelle sue mani, il timing della politica. Le sue dimissioni infatti, saranno formalmente espletate, dopo il voto in Parlamento sull'emendamento alla legge di stabilita', presentata all'Unione Europea. Il suo scopo e' triplice: autocelebrarsi come martire istituzionale, per il bene della Nazione; rinsaldare una destra per la prima volta divisa, non piu' tenuta insieme dal suo collante; prendere altro tempo prezioso per ritigliarsi un nuovo ruolo nella futura battaglia politica. Ai mercati pero', questa linea non e' piaciuta. Altri miliardi sono stati bruciati nell'arco di poche ore, proprio nel giorno in cui i commissari europei ci hanno fatto visita.
Bisogna agire e farlo in fretta. Il Paese e' stretto in una morsa. L'Italia non solo non ha piu' un Governo, ma non riesce neanche a trovare linee guida alternative. La politica nel suo insieme, ancora una volta, antepone gli interessi di apparato a quelli della cittadinanza. Le divisioni diventano ancora piu' nette ed inconciliabili.
Alcune forze politiche ( PD e Terzo Polo ) propongono un governo tecnico di transizione, di salvezza nazionale, affidato ad un leader super-partes, Monti (oggi nominato Senatore a vita) ad esempio, che decida su questioni fondamentali, ridando una sorta di formale compatezza politica al Paese. Altre forze politiche, l'intera maggioranza ma anche di opposizione ( IDV e SEL ) vogliono elezioni immediate per dare voce ai cittadini. La politica non ha risposte. Al Capo dello Stato l'onere della scelta. L'Italia, nel mezzo di questa tempesta economico-finanziaria, puo' permettersi un'altra campagna elettorale? La costituzione di un governo di tregua, riporterebbe la stabilita' in tempi brevi?
La Nazione sta bruciando. Ritardare queste scelte, equivale a soffiare sul fuoco.
2 commenti:
In questo frangente Di Pietro si rivela un grande opportunista... e non è il solo, naturalmente. Ciao, Angelo!
Diana.
Diana,
stasera pare tonino sia rientrato tra i ranghi. scherzare col fuoco adesso, non conviene a nessuno. se lunedi non avemo monti premier, sara' l'inferno.
Posta un commento