Roberto Saviano ritorna da Fazio e come suo solito, sfonda lo schermo ipnotizzando i telespettatori, catturando l'attenzione di chi lo ascolta, in modo viscerale.
Nel suo racconto adopera il suo lessico abituale, crudo, diretto, sempre incisivo, toccante, penetrante, in una esposizione fatta di pause calcolate, cadenzate da una gestualita' controllata e supportate da una indovinata scenografia, tali da avvicinare il suo monologo piu' a quello di un navigato attore tragico che a quello di un narratore di eventi di cronaca.
Nello specifico, la serata si incentra sul valore della parola che, nella sua forma scritta, diventa veicolo di brutale penetrazione delle coscienze e di elevazione delle stesse.
La narrativa quindi, vista come strumento di denuncia e di vibrante scuotimento dell'interiorita' critica che, per tale motivo, assume una connotazione dirompente e "sovversiva" essendo adoperata come espediente atto a frantumare omertosi muri di silenzio.
Il titolo della trasmissione e': dall'inferno alla bellezza.
L'autore vuole sottolineare che da un lato esistono la liberta' e la bellezza per chi scrive e per chi vive; dall'altro, e' presente il loro contrario, la loro negazione.
Ritengo purtroppo che oggi, con una propagazione mediatica capillare, istantanea, diretta, susciti maggior eco la descrizione di allucinanti contesti infernali che l'individuazione tra essi, di minuscoli frammenti di bellezza che, per tale motivo, rischiano di rimanere soltanto delle piccole stelle senza cielo.
Nello specifico, la serata si incentra sul valore della parola che, nella sua forma scritta, diventa veicolo di brutale penetrazione delle coscienze e di elevazione delle stesse.
La narrativa quindi, vista come strumento di denuncia e di vibrante scuotimento dell'interiorita' critica che, per tale motivo, assume una connotazione dirompente e "sovversiva" essendo adoperata come espediente atto a frantumare omertosi muri di silenzio.
Il titolo della trasmissione e': dall'inferno alla bellezza.
L'autore vuole sottolineare che da un lato esistono la liberta' e la bellezza per chi scrive e per chi vive; dall'altro, e' presente il loro contrario, la loro negazione.
Ritengo purtroppo che oggi, con una propagazione mediatica capillare, istantanea, diretta, susciti maggior eco la descrizione di allucinanti contesti infernali che l'individuazione tra essi, di minuscoli frammenti di bellezza che, per tale motivo, rischiano di rimanere soltanto delle piccole stelle senza cielo.
3 commenti:
Anche a me è piaciuto il programma ieri sera. Non pensavo, invece, stato interessante, almeno la prima parte. Quando hanno iniziato l'intervista classica, ho spento. Troppa retorica. L'unica pecca: si è messo troppo tempo a far capire il senso del programma. Comunque, è stato bello ascoltare un programma nella televisione italiana che tratta temi internazionali ed importanti.
ho visto il programma è sono rimasto contento.
Nel nostro cielo splendono sempre meno stelle.
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