lunedì 8 giugno 2020

CONTE GIOCA SU 2 FRONTI


Stasera Conte e' stato materialmente isolato da tutti i vertici PD. Casalino gli avra' suggerito di giocare di anticipo, facendogli calare l'asso degli Stati Generali. Ma la la sua proposta di convocazione di un tavolo per l'emergenza per parlare di soluzioni e provvedimenti da prendere per fronteggiare la crisi economica, e' stata duramente criticata. L'agenda, nonostante tutto, la deve dettare il PD. Cio' nonostante, Conte ha agito in modo repentino, cercando di forzare la mano, essendo consapevole che tale decisione possa portare ad una crisi aperta nella maggioranza.
Mattarella e gli stessi vertici del PD, poche settimane or sono, dissero che in caso di crisi, non si sarebbe fatto nessun Governo tecnico, nessuna ammucchiata del Presidente. La parola sarebbe stata data agli italiani, sapendo che questa "minaccia" potesse essere uno strumento persuasivo sia per Renzi che non avrebbe i numeri per rimanere in Parlamento, sia per i 5S oggi in netto calo di preferenze.

Il M5S, tuttavia, da sempre vuole il caos, come sistema per avere maggiore consenso. Il Movimento, in crisi di identita', prova a strappare, cercando in questa maniera di mettersi contro tutti. Ma questa volta c'e' stato il colpo di scena. Conte ha giocato su 2 fronti. Da un lato cerca di presentarsi come il rassicurante Premier, la mente, la persona perbene e preparata di un movimento davvero mediocre come contenuti. Dall'altra guarda avanti, o si para il culo, depositando il marchio di un suo partito personale. Operazione di lifting 5S o altro? Di certo creando una crisi veloce, si potrebbe davvero riandare al voto, soluzione comunque troppo rischiosa per le attuali 2 componenti della maggioranza, ma al tempo stesso, soluzione che eviti la formazione di un governissimo, magari presieduto da un'autorita' di spicco, poco gradita proprio ai pentastellati.

Come prevedevo da mesi, finito il COVID sarebbero emersi tutti i limiti di questa maggioranza, frutto di un cinico "incesto" politico che ha messo insieme le 2 forze politiche all'epoca, agosto 2019, piu' deboli e in calo di consenso nel Paese.

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