Vedo che quest'anno e' diventato molto trendy attaccare il Capo dello Stato. In rete corrono inviti piu' o meno espliciti tesi a boicottare il suo discorso, a non riconoscersi in questo Presidente.
E' strano che fino a pochi anni or sono, l'attuale Presidente era visto come l'ultimo baluardo istituzionale, l'ancora di salvezza a cui aggrapparsi per limitare il conclamato strapotere berlusconiano.
Il problema e' che la gente ha memoria corta o segue poco le dinamiche politiche. Preferisce seguire l'oratore di turno o per l'appunto il tam tam mediatco del momento.
In un Paese senza piu' garanzie, il cui destino e' segnato da lobbies di potere oltre confine, dove i giovani non hanno piu' futuro, le imprese gia' da tempo hanno perso il loro presente, in tanti hanno perso le proprie certezze, inseguire a tutti i costi questo senso di costruito ed imposto spirito di responsabilita', di utopistica stabilita', di pax vivendi generatrice di astruse e forzate alleanze clientelari, tali da indurci a pensare che il peggio e' passato, non ha piu' motivo d'essere.
Difendere ad ogni costo, la figura di questo Capo dello Stato, espressione estrema di questo dilatato potere di casta che relega noi cittadini a figuranti inermi e soccombenti, penso non solo non sia piu' logico, ma addirittura patetico.
Per quanto mi riguarda, sara' il terzo anno che non ascoltero' il suo discorso, non piu' per senso di protesta ma per una ritrovata indipendenza critica. Questi i miei precedenti post di fine anno ( 1, 2 ).
Pensate. Agite. Buon 2014!
Per quanto mi riguarda, sara' il terzo anno che non ascoltero' il suo discorso, non piu' per senso di protesta ma per una ritrovata indipendenza critica. Questi i miei precedenti post di fine anno ( 1, 2 ).
Pensate. Agite. Buon 2014!
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