Periodicamente in questo Paese, i media creano sapientemente a tavolino, delle argomentazioni di rito che, passate in modo incessante attraverso il tubo catodico, determinano un soporifero effetto "distrattore" verso i soggetti riceventi il messaggio.
Dopo gli scandali a luci rosse dell'ex premier Berlusconi, le angosce incessanti provocate dallo spread, il ritorno al rigore e alla dignita' portata dall'equipe di professori bocconiani capeggiati da super Mario Monti, la ventata di rinnovamento di Papa Francesco ad una Chiesa sporcata dal peccato, adesso i media sono concentrati nel mandare in modo incessante tutto cio' che pensa e dice Renzi (piu' sovente cio' che gli dicono di dire...), da molti indicato come nuovo salvatore della Patria, nuovo dominus della politica nazionale.
Il problema e' che mentre Renzi (per me un fenomeno piu' di moda che di contenuti, comunque assai lontano dai dogmi di una sinistra moderna) in ogni sua esternazione, cerca di complicare la vita al Governo Letta, gia' di suo confuso ed in preda a continui cambi di marcia sulle politiche da attuare, il Paese sta morendo.
Altro che luce in fondo al tunnel o primi segnali di timida ripresa. La gente sta sempre peggio, le tasse continuano a strozzarci l'esistenza e soprattutto le banche continuano nella loro cinica opera di distruzione del tessuto imprenditoriale, non concedendo altro credito, seppur minimo, alle piccole aziende, vera spina dorsale del tessuto economico nazionale.
Il Paese sta vivendo una repentina desertificazione economica. La disoccupazione continua ad aumentare, di pari passo all'aumento del debito pubblico. La popolazione dalla rabbia, sentimento dalle pericolose ripercussioni sociali, sta passando alla rassegnazione, segnale ancor piu' preoccupante.
Ma questa nuova ondata di politici quarantenni, figli di papa' (in alcuni casi nipoti di zii...), calati nell'ingranaggio istituzionale perche' nominati o perche' scelti attraverso primarie pilotate dalla base o attraverso il voto assai risicato della rete, ha mai assistito al lavoro in una catena di montaggio, al duro lavoro nei campi, sa quali siano i sacrifici che deve fare un piccolo imprenditore per mantenere in vita la sua azienda, senza avere santi in paradiso?
Un monito o per meglio dire un S.O.S: "qualcuno dica a Renzi, di dire a Letta, di fare presto".
Il Paese sta vivendo una repentina desertificazione economica. La disoccupazione continua ad aumentare, di pari passo all'aumento del debito pubblico. La popolazione dalla rabbia, sentimento dalle pericolose ripercussioni sociali, sta passando alla rassegnazione, segnale ancor piu' preoccupante.
Ma questa nuova ondata di politici quarantenni, figli di papa' (in alcuni casi nipoti di zii...), calati nell'ingranaggio istituzionale perche' nominati o perche' scelti attraverso primarie pilotate dalla base o attraverso il voto assai risicato della rete, ha mai assistito al lavoro in una catena di montaggio, al duro lavoro nei campi, sa quali siano i sacrifici che deve fare un piccolo imprenditore per mantenere in vita la sua azienda, senza avere santi in paradiso?
Un monito o per meglio dire un S.O.S: "qualcuno dica a Renzi, di dire a Letta, di fare presto".
Nessun commento:
Posta un commento