sabato 18 dicembre 2021

DRAGHI: SOLO IL QUIRINALE PUO' TENERLO IN VITA

 

Se Draghi va al Quirinale non c'e' piu' bisogno della riforma Costituzionale e la nascita del presindenzialismo, da tanti auspicato. Qualsiasi Presidente del Consiglio, di qualsiasi colore politico,  diventerebbe un burattino mosso dal Colle.
 
All'Ue farebbe piacere. Avrebbe un'Italia debole, con un Presidente della Repubblica forte e massima espressione dello spirito comunitario. Draghi continuerebbe ad essere il collante tra i tecnocrati di Bruxelles e i banchieri mondiali.
 
L'Italia fino alla nomina del nuovo Presidente vivra' una sorta di congelamento della vita pubblica. Il Covid continuera' a svolgere il ruolo di prezioso alleato, per distrarre le masse dalla vita politica economica e sociale. 
 
L'aumento piu' che probabile dei contagi, nonostante i vaccini, e l'arrivo dei primi fondi del PNRR sara' il miglior pretesto per evitare di sciogliere le Camere. Per l'irrefrenabile goia dei 5S.
Draghi dal Quirinale, nominera' un nuovo Presidente del Consiglio, scelto da un Parlamento ormai privato delle sue prerogative istituzionali, per traghettare il Paese alla primavera del 2023, fine della Legislatura.
 
A quel punto, passati circa 14 mesi e con ogni probabilita' ancora in piena pandemia, si sara' formata una coalizione tra partiti o una convergenza di intenti e programmi tra i medesimi, su modello URSULA ( PD, M5S, LEU, IV, FI e LEGA ) che scegliera' un candidato Premier gradito a Draghi che permettera' al Paese di ricevere i fondi PNRR ( quello sara' il ricatto politico ) nell'illusoria speranza di ripresa.
 
La politica pero', uscirebbe sconfitta. Ci sarebbe un suo congelamento protratto nel tempo. Delle forze elencate ovvio, quelle di csx avrebbero piu' interesse affinche' l'ipotesi Draghi al Colle si concretizzasse. Si determinerebbe quel collante istituzionale tra l'UE e le forze progressiste, da sempre contrarie che l'Italia possa avere anche in futuro, una svolta nazional-sovranista.
 
Se al Quirinale andra' altra figura politica, Draghi comunque avrebbe sulla carta un mandato a scadenza marzo 2023. L'avanzare della poverta' ( l'economia reale e' molto differente dai dati macroeconomici ) l'incendio sociale, farebbe inevitabilmente aumentare il consenso delle forze SOVRANISTE ( che provano a smussare il proprio atteggiamento appellandosi come CONSERVATRICI ) e con ogni probabilita' di fatto, non si andrebbe a formare quello schieramento URSULA gradito all'UE.
 
Tra le altre cose, Draghi non e' iscritto in nessun partito, quindi sciolte le Camere come potrebbe essere rieletto? Creare un suo partito? Farsi nominare capo di un partito gia' esistente tipo l'Avv. Conte per i 5S? Molto improbabile.
 
L'unico modo per tenerlo in vita nella scena poltica italiana e' eleggerlo a Presidente della Repubblica.
 
Ma la sua salita al Colle, si trasformerebbe nel breve tempo, in una fuga isituzionale.
Un impegno, quello di Governo, lasciato sul nascere e un Paese con ogni probabilita' sommerso dalle criticita' dell'economia reale, sarebbero la verita' piu' cruda da anteporre alla grandezza dell'uomo, un uomo di potere che lascerebbe ad altri le responsabilita' e le scelte da far cadere sulla Nazione

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