quest'anno per te e' stato davvero difficile.
Sei finita su tutti i giornali e in tutte le trasmissioni televisive del pianeta per gli orribili scenari da inferno dantesco, relativi alla vergognosa ed infinita emergenza rifiuti.
Oltre alle reali difficolta' materiali, hai dovuto sopportare il fango gettato su di te senza pudore, da tutti i media internazionali, fango che ben presto si e' trasformato in sabbie mobili, dalle quali stai con tutto il tuo sforzo, cercando di uscire, tentando di vedere ancora una fievole luce, indicatrice di un nuovo sentiero da percorrere.
Anche quest'anno hai dovuto piangere i morti ammazzati dalla camorra. Sei divenuta il simbolo del malaffare, della violenza organizzata, del crimine efferato, senza scrupoli, senza coscienza.
Su tali drammatiche scene di quotidiana decadenza, sono nati dei filoni narrativi che hanno avuto il merito ed il coraggio di porre in modo diretto, crudo, il roboante effetto di denuncia contro tali nefandezze ma che al tempo stesso hanno innescato inconsapevolemnte, un volano di ulteriore e crepuscolare decadimento per la citta' e l'intera regione.
Tali bubboni hanno messo da parte, sottacendole, altre tue quotidiane e ordinarie mancanze.Il lavoro, le infrastrutture, lo stato di abbandono delle periferie, il degrado piu' o meno diffuso, il livello dei servizi quasi da terzo mondo. Non a caso sei ulteriormente scivolata in basso, nella classifica che misura il livello della qualita' della vita percepita. Tu insieme alle altre province campane, del resto, non hai mai fatto parte della zona alta di questa graduatoria, a testimonianza che i problemi di cui soffri, sono malesseri diventati ahime', cronici, radicati, atavici.
In questa parte finale dell'anno poi, anche le vicende relative alla condotta dei tuoi amministratori, non ti hanno messo in buona luce.
Scandali, dimissioni, arresti, avvisi di custodia cautelare, sono diventati lo scenario dominante delle tue giornate, uno scenario che va ad aggiungersi alla gia' pesante situazione economica. La crisi infatti, qui e' percepita in modo maggiore, proprio perche' tra i tuoi cittadini, e' ampia la percentuale di quelli piu' deboli, quindi piu' esposti.
Eppure a me fa piacere ricordarti per la tua bellezza, il tuo fascino inimitabile, la tua secolare storia, la tua ricca cultura, la tua grandezza fatta anche dalle tue molteplici contraddizioni.
A San Valentino ti scrissi come un innamorato, oggi mi rivolgo a te come un figlio.Si perche' tu mia cara Napoli, mi hai dato i natali, io sono legato a te, come un tuo pargolo.
Per me tu sei, anche se invecchiata ed acciaccata, la mamma piu' bella del mondo.
Tanti auguri, Napoli. Buon 2009!
L'attacco terrorista in India, ne e' la conferma. Si e' voluto attaccare un paese in forte crescita economica, un paese dove e' radicata la tradizione anglosassone, un paese dove da tempo nonostante ci fosse la presenza di una forte componente multiculturale indigena, si stavano compiendo dei grossi progressi verso una fase di integrazione interetnica. Questa volta si e' voluto attaccare in un momento di delicata congiuntura internazionale e soprattutto in una fase storica rappresentata da un notevole cambiamento politico, caratterizzato dalla nuova investitura presidenziale americana.
Il paese piu' forte al mondo non dovrebbe avere queste lunghe "pause di potere". Obama ufficialmente si insediera' agli inizi di gennaio. Era ipotizzabile un attacco in questo periodo ed in questa fase di crisi mondiale. Questa particolare prassi nelle istituzioni americane, la si puo' evidenziare nel lessico convenzionale usato dalla neo eletta Segretario di Stato, Hillary Clinton, che rivolgendosi a Barak Obama nel suo discorso di insediamento, adopera il termine " president elect ", un Presidente eletto ma non ancora in carica.
Purtroppo a tutte le "convenzionali" interpretazioni dei teoremi stragisti, si aggiunge per l'appunto, la delicatissima congiuntura economica. Questa crisi e' ancor piu' usata come arma dai terroristi. Un tempo si facevano attentati per fermare lo sviluppo. Oggi se ne continuano a compiere per accentuarne la momentanea ma profonda debolezza.
Combattere il terrorismo quindi, oggi e' un'esigenza anche economica oltre che culturale e democratica. Per tale motivazione, tutti le democrazie economicamente evolute si devono sentire sempre piu' unite in questa battaglia. Non si possono lasciare soli gli Stati Uniti nel sobbarcarsi questo onere.
Anche le modalita' della strage, assumano nuovi contorni e danno vita a nuove preoccupazioni.
Questo apre a nuovi scenari anche per quanto concerne l'organizzazione anti-terroristica. Non ci saranno piu' obiettivi sensibili. Gli attacchi essendo provocati da folti gruppi di fuoco dinamicamente operativi, saranno piu' difficili da prevedere e soprattutto circoscrivere.
Per tali considerazioni, oggi la risposta al terrorismo fondamentalista dovra' avvenire in modo ancor piu' sinergico e conresponsabile da parte di tutti i paesi democratici evoluti.
Gli Stati Uniti oggi sono chiamati a dare risposte importanti e a farlo anche in fretta.
Ancora una volta, l'America rispondera' con una strategia di paese e non con una logica partitica.
La scelta della Clinton e tutta la squadra di governo disegnata da Obama, sicuramente andranno in questa direzione, rendendo piu' decisionista lo spirito del nuovo presidente.