venerdì 18 settembre 2015

RENZI E LA REINTERPRETAZIONE DELL'OTTIMISMO

Il Presidente del Consiglio, rincalluzzito da qualche + 0, % di crescita nella produzione industriale e da qualche - 0, % di decrescita della disoccupazione, ancora euforico per il suo viaggio lampo a New York per la finale tutta italiana di tennis femminile, alza la voce, prova a fare il duro ( l'idea a me fa sorridere) in merito allo sciopero dei dipendenti del Colosseo.
Ribadisce in modo perentorio che l'Italia non puo' permettersi di fare tali figuracce a livello planetario.
L'abatino di Firenze riesce, nel caos politico-istituzionale, nella deriva sociale che sta attraversando il Paese, a vedere la pagliuzza del disagio provocato da uno sciopero non autorizzato e non la trave di un mal costume dilagante, insito nella perdurante e cronicizzata commistione malata, tra politica clientelare, poteri deviati, organizzazioni malavitose.
Ci sono inchieste che vanno avanti da anni e sulle quale tutti vorrebbero sapere di piu', tipo il Mose a Venezia, lo scandalo MPS, mafia capitale, l'affare Pionati, solo per citarne alcune, che hanno indubbiamente messo alla berlina il nostro Paese. Renzi si preoccupasse di capire perche' ad esempio in Campania, a Napoli, probabilmente per le prossime elezioni comunali, non si terranno con molta probabilita', le famose primarie, espediente di alta democrazia partecipata a detta del PD ( anche se da queste parti votano gli extra comunitari per 10 euro a voto, per piu' volte...)
Gli italiani sono stufi di vedere un bamboccio messo al comando del Paese senza essere eletto, atteggiarsi a primo della classe, raccontando fandonie e propagando ottimismo ad iosa a prescindere. Ricordo che anni or sono, questo termine, ottimismo, sbandierato come mantra da Berlusconi, divenne oggetto di perduranti analisi  ed approfondimenti televisivi specie nei salotti radical chic della sinistra vestita di cachemere, dove si convenne che dichiarare ottimismo in un momento difficile ( anni fa la situazione economica, eccetto una pianificata e strategica impennata dello spread, era di gran lunga migliore) era addirittura offensivo per la dignita' degli italiani.
Come cambiano i tempi. Due leader sorridenti ed ottimisti, in due periodi diversi, producono reazioni diverse. A me fanno lo stesso effetto... Fanno ridere.