giovedì 28 giugno 2012

BERLUSCONI CI RIPROVA: A ME FA RIDERE

Berlusconi ci riprova. Dopo la batosta alle amministrative, in caduta libera nei consensi, cerca di scuotere piu' i suoi menbri di partito che il suo ex elettorato che, per l'appunto, gli ha girato da tempo le spalle. A me fa ridere, altro che burlesque.
L'ex premier, salvatore e benefattore della nipote di Mubarak, divenuto amico sottomesso di Gheddafi, partner interessato di Putin, ma sempre piu' distante dall'attuale inquilino della Casa Bianca (che defini' uomo abbronzato...!) vorrebbe uscire dall'euro, mettere i bastoni tra le ruote a Monti, candidarsi a nuovo ministro dell'economia, con Angelino Alfano (suo fantoccio), premier,  proprio lui che non si accorgeva che il Paese scivolava lentanamente nel baratro e che vedeva i ristoranti sempre pieni e la crisi, l'ennesima invenzione strategica dei comunisti.
In molti si meravigliano che Grillo riscuota tanto successo. Ieri a Ballaro', il sondaggista Pagnoncelli, indicava il M5S superare la soglia del 20% con una proiezione potenziale ad oltre 100 deputati in Parlamento dopo la prossima tornata elettorale. Io non ci trovo niente di strano. Fin quando il Cavaliere continuera' nei suoi show deliranti, il PDL non potra' che indebolirsi. Il fatto piu' preoccupante e' che, nonostante il PDL continui a perdere voti, il PD rimane a guardare, non approfittando di questo immenso vuoto di potere a destra, coincidente anche con la fine politica per non dire biologica della Lega.
Chi continua a meravigliarsi della crescita di Grillo, vive per davvero al di fuori del mondo. Un domani il M5S non sapra' governare? L'importante e' che oggi, sia lo strumento necessario per cancellare definitivamente l'attuale classe politica, espressione istituzionale del marcio di questo Paese.


sabato 23 giugno 2012

GITA A CASAL DI PRINCIPE? NO GRAZIE

Nella tarda mattinata, ho ricevuto la telefonata di un'insegnante, mia conoscente. Mi annunciava che il suo istituto, la scuola media statale Sandro Pertini di Scampia a Napoli, avrebbe avuto l'intezione di organizzare un banchetto di fine anno presso il  mio agriturismo, per il giorno 28 giugno p.v. Al telefono sono stato estremamente gentile con la preside, alla quale ho prospettato per circa un quarto d'ora, il menu che avrei potuto preparare per l'occasione. Altri ragguagli li ho elencati alla vice-preside, una persona che a pelle, mi e' sembrata un pochino piu' fredda e distaccata. Ho concluso poi la conversazione telefonica con la mia conoscente, congendandomi da lei, con l'impegno di risentirci dopo qualche ora per gli ultimi dettagli.
Ho immediatamente allertato il cuoco ed i miei collaboratori che solitamente non lavorano con me durante la settimana. Ero molto felice di ricevere questo gruppo, non solo per la sua consistenza (circa 100 persone) ma perche' si sarebbe trattato di nuovi clienti ai quali, avrei potuto far conoscere la mia azienda e la bonta' della mia cucina.
Dopo qualche ora ricevo la telefonata tanto attesa. La voce della persona dall'altra parte era quasi roca dall'imbarazzo. Con parole di circostanza, mi diceva che gran parte dei docenti non gradivano venire a Casal di Principe per trascorrere la gita di fine anno scolastico. Mi ha raccontato che nell'istituto si erano create addirittura, due opposte "fazioni" tra favorevoli e contrari alla destinazione in oggetto. Nonostante ci abbia fatto l'abitudine, ogni qualvolta mi viene motivata tale contestazione, ci soffro molto, sento un dolore interiore, una ferita nell'anima che non riesce a rimarginarsi.  In molti pensano che Casal di Principe, sia soltanto l'univoca rappresentazione di quella cittadina descritta da Roberto Saviano, un luogo del male da cui fuggire, una terra maledetta da Dio e infangata dagli uomini, in cui non ci puo' essere la possibilita' di una vita normale ma solo un "inferno terrestre" da cui tenersi lontano.
Se tale scetticismo fosse maturato in docenti Valdostani o delle Dolomiti del Brenta forse, con un po' di costruita sopportazione, me ne sarei  data una ragione. Ma poiche' tale "inquietudine" proviene da insegnanti che ogni giorno si recano a Scampia, il piu' grande mercato della droga a cielo aperto d'Italia (ma quali sarebbero poi le zone tranquille di Napoli?) ho la riprova tangibile che il danno perpetuato su Casale, divenuta nell'immaginario collettivo l'epicentro di Gomorra, e' davvero insanabile e dalle proporzioni indicibili, una sorta di mediatica ghettizzazione sociologica.




giovedì 21 giugno 2012

LE INTERCETTAZIONI VALGONO PER TUTTI

Quando si trattava di Silvio Berlusconi, le sue malefatte, i suoi festini, i suoi intrallazzi con gli amici degli amici (famose quelle che coinvolgevano l'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso che si "rilassava" nei centri benessere...) l'uso delle intercettazioni era sacrosanto, un mezzo necessario per accertare la verita', uno strumento fondamentale affinche' l'opinione pubblica fosse infromata su cio' che accadeva nel Paese.
Diverso clima si sta generando intorno alla possibilita' di rendere pubbliche, le intercettazioni relative al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ed il suo possibile coinvolgimento nelle trattative di accordo tra mafia e Stato che all'epoca avrebbe coinvolto il Senatore Nicola Mancino e l'ex Ministro degli interni Claudio Martelli.
Secondo il parere del Presidente della Repubblica, si sta creando ad arte, una strategica campagna denigratoria. Ci sarebbero a suo dire, dei precisi esecutori di tale "disegno sovversivo" .
Ritengo che il concetto di presunta superiorita' morale della sinistra, fin troppo e per troppo tempo abusato, sia ormai qualcosa di dissolto.  Penso invece che, data la delicatezza dell'argomento in questione, mai come in questo caso, si debba andare fino in fondo per accertare la verita'.

domenica 17 giugno 2012

PERCHE' ACCANIRSI?

Monti ha chiesto sacrifici per la crescita. Gli italiani si sono inginocchiati dinanzi ai suoi voleri e, umilmente, hanno detto si, per salvare la Patria.
Adesso il professore, ci annuncia che il periodo difficile non e' finito. Anzi, il baratro del precipizio e' di nuovo assai vicino. Il cratere della crisi si e' spostato e rischiamo nuovamente di finirci dentro.
Spesso si sono fatte campagne mediatiche a favore dell'eutanasia. Il malato terminale ha diritto, si dice, di decidere il proprio destino, la propria fine. L'accanimento teraupetico, spesso offende la dignita' del paziente, umiliandolo in una condizione di sopravvivenzanza vegetale.
Allo stesso modo, potremmo decidere noi come morire come paese, visto che gia' adesso, siamo in una condizione di zombi che deambulano, senza poter stabilire autonomamente la nostra sorte.
Le ripetute  flebo di tassazioni pesanti, di tagli, di riduzioni della spesa non hanno prodotto gli effetti sperati. Il malato non risponde.
Perche' accanirsi così tanto?

lunedì 11 giugno 2012

FASE 2? AL MOMENTO E' UNO SPOT

Mentre la politica continua a farsi domande su come riprendersi una credibilita' morale persa da tempo e su come metabolizzare il fenomeno del M5S, i tecnici continuano a non trovare soluzioni su come uscire dalla crisi.
Gli speculatori si e' capito, ci hanno preso di mira, sentendo puzza di carne morta. Lo spread continua a salire, oggi e' giunto nuovamente a quota 470, segno evidente, come dico da tempo, che non era tutta colpa dei festini a luci rosse organizzati dal Cavaliere, anche se, la sua uscita di scena era inevitabile, soprattutto per il suo completo fallimento politico.
Il Paese si rotola nella sua lenta agonia. E' come un malato a cui viene somministrata di tanto in tanto una flebo, pur sapendo che il farmaco iniettato non produce piu' l'effetto sperato.
I tecnici dovevano decidere ed in fretta, ponendo le basi per una svolta epocale. Lo hanno fatto solo in parte, contraendo ulteriormente un'economia gia' in stasi da tempo. I tagli promessi sono stati solo di facciata, i privilegi della politica sono rimasti piu' o meno invariati, così come si sono tenuti in vita tanti enti inutili, per non parlare degli oltre 10 miliardi spesi per armamenti (decisi dal precedente governo ma di certo non annullati da quello attuale).
La popolazione attende inerme il suo destino, non avendo la capacita', la forza ma neanche l'abitudine di riprendersi il controllo del proprio destino. Ci troviamo in una fase di non ritorno. Sembra quasi che ci sia, il desiderio di sprofondare definitivamente, di fallire (lo scrissi in tempi non sopsetti) per chiedere formalmente, un sostanzioso aiuto corroborante all'Europa o un'uscita definitiva da questo sistema, nel quale pare, non riusciamo piu' a starci.
Il Governo continuera' nel varo di misure tampone, in altri inasprimenti fiscali (probabile il prossimo aumento dell'IVA al 23%) ma iniziera' a rendersi conto che la tanto promessa fase 2, quella dello sviluppo, al momento e' uno spot ben riuscito e sara' difficile da applicare in un Paese in cui, ogni giorno chiudono 42 imprese e dove per troppo tempo ahime', sono stati i danari sporchi delle mafie e tutto l'indotto da esse generato, a muovere il motore produttivo del Paese, determinando nel tempo, il radicamento di un sistema economico molto peculiare .


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mercoledì 6 giugno 2012

L'ENNESIMO SALVATAGGIO DALLE PATRIE GALERE

Ancora una volta, l'ennesima, il Parlamento della Repubblica, Il Senato nello specifico, diventa zattera  di salvataggio, rifugio sicuro per un suo rappresentante, il Sen. Sergio De Gregorio, (coinvolto nel caso Lavitola) evitando a costui la condanna agli arresti domiciliari. A questo punto, anche il suo collega Lusi, accende una speranza.
Le Istituzioni democratiche hanno perso la loro funzione. Il Paese e' imprigionato, tenuto sotto schiaffo da un migliaio di banditi legalizzati che utilizzano le aule del Parlamento come dei salotti privati dove tenere i loro segreti conciliaboli.
Prima con il Cavaliere, adesso con il Professore, la musica non cambia. I tecnici, da cui si aspettavano misure impopolari ma necessarie, a contatto con i politici, si sono infettati a loro volta e, in beve tempo, hanno perso la loro assai presunta imparzialita' morale e decisionale. D'altronde, il Governo e' controllato dagli stessi parlamentari eletti nel 2008, Scilipoti piu', Scilipoti meno. La credibilita' della politica e' ai minimi storici. Chi cerca di scuotere le anime e le coscienze, viene accusato di fomentare odio e di provocare destabilizzazione sociale.
Data la perdurante stasi decisionista da parte dei nostri governanti, non ci resta che tifare per lo spread, tanto da questa crisi non possiamo uscirne da soli. Un suo schizzare verso l'alto, ci portera' inevitabilmente dinanzi ad assunzioni di responsabilita'. Solo con nuove elezioni, l'attuale classe dirigente potra' essere spazzata via, come un castello di sabbia travolto da un'onda imprevista.

martedì 5 giugno 2012

LA LEADERSHIP VA TROVATA IN NOI STESSI

Ieri sera ho partecipato ad un corso formativo sulla PNL, programmazione neuro linguistica, tenuto da Roberto Re, considerato un vero e proprio guru della materia.
In un hotel nei pressi della stazione centrale di Napoli, circa 500 persone, me compreso, hanno partecipato a questo happening. Il coach (cosi ama definirsi) Re, in leggero ritardo sul programma, fa il suo ingresso nella sala. Presentazione all'americana e via, si parte. In pochi minuti, la sala, pende dalle sue labbra. Per motivare i presenti, fa un breve escursus su i tanti campioni dello sport che sta seguendo e seguira' anche alle prossime olimpiadi. La sua oratoria e' quasi frenetica, viscerale, cerca in tutti i modi di diffondere energia, positivita' per calamitare magnetico ed ipnotico interesse. Noto la sua gestualita'  un po' troppo accentuata. Il suo oscillare le bracce, ritmato in modo cadenzato, sembra quasi il movimento di un pendolo nel cui perdere il proprio sguardo, la propria soglia di attenzione che, data l'ora tarda ( si e' andati avanti fino ad oltre la mezzanotte), di certo non era proprio al massimo.
Persona di certo preparata, parlano il suo curriculum ed i suoi successi, chissa' forse anche interessata a fare proseliti per la sua mastodontica organizzazione, fatta di scuole di formazione sparse in tutta Italia.
Il concetto fondamentale e' trovare in noi stessi la fonte del nostro successo, diventando leader di noi stessi (ed io ignorante che pensavo che la leadership fosse una dote innata, che non si poteva conseguire attraverso un corso a pagamento). Facile a dirsi in questo particolare momento storico. Lo stesso Re, ribadisce le difficolta'  in cui stiamo vivendo, dalle quali pero', possiamo uscrine soltanto con le nostre forze. Ripetuti all'inizio sono termini quali, crisi, panico, timore, angoscia, stress, tutti elementi divenuti ingredienti stabili del nostro rapportarci quotidiano, verso i quali pero', dovremmo costruirci degli autonomi processi di metabolizzazione per evitare di esserne sopraffatti.
Dopo un excursus sulla metamorfosi della psicoanalisi, avvenuta agli inizi degli anni 60, in California, paese che ancor oggi influenza le abitudini del globo, la serata volge a termine. Un po' eccessiva  la foto di gruppo finale ed i tanti autografi ad un personaggio che io, prima di questa serata, neanche conoscevo ma che devo ammettere, mi ha incuriosito tanto.
In un epoca in cui, le certezze sono diventate molto piu' limitate, accrescere la propria motivazione nell'affrontare le difficolta' della vita quiotidiana, piu' diventare uno strumento di "sopravvivenza" necessario.