mercoledì 22 luglio 2009

POVERA NAPOLI, UNA CITTA' FRUSTRATA

Ci risiamo. Come ogni anno, il problema balneabilita' sulle coste tra Napoli e il litorale domizio, fino alla foce del fiume Garigliano, si ripresenta.
Oltre al normale inquinamento, questa volta c'e' stata anche la rottura del depuratore di Cuma. Risultato: chilometri di costa impraticabili, danno ai gestori dei lidi e disagi ai bagnanti, i quali, gia' in precedenza, non nuotavano di certo in acque cristalline. La scia di schiuma e sporcizia si e' spinta fino a largo, lambendo anche il canale di Procida, mettendo a repentaglio anche i bagni dei piu' fortunati possessori di natanti e non offrendo, come al solito, una bella immagine della nostra citta' ai tanti turisti presenti.
Vietata anche la vendita di cozze e mitili allevati al largo delle coste. In questi casi, la precauzione e' d'obbligo. Ingenti i danni anche nel settore ittico, per tutti gli operatori.
Nel frattempo si continua a morire ammazzati. Ennesimo omicidio di camorra nel centro di Napoli.
Trucidato a colpi di pistola (tre sparati a distanza ravvicinata al volto) tra la folla, Pasquale Esposito di 31 anni. La sfida senza fine tra clan rivali, continua.
Morire in questo modo a Napoli non fa piu' notizia. Dall'inizio dell'anno, e' salita a 47 la conta dei morti, tra la citta' e il suo hinterland. Una vera mattanza, quasi un morto ogni 4 giorni. Un dato che deve far riflettere, se si considera il grande dispiego di uomini e mezzi imposto dallo Stato per far fronte al problema della macro-criminalita'.
Ieri sono andato al concerto di Enzo Avitabile, tenutosi a Castel Sant'Elmo.
Dalla fortezza si scorgeva un panorama mozzafiato. Napoli sembrava una dea dormiente, sotto le stelle, distesa sotto il Vesuvio e cullata in lontananza dall'isola di Capri.
Mi chiedevo: perche' tanta bellezza deve essere frustrata dallo scempio in cui la citta' e' sprofondata? Cosa e' rimasto di quella che fu un tempo, dimora della cultura greca e poi romana del mediterraneo?
Credo purtroppo che non bastera' piu' una semplice cartolina, per emozionare l'immaginario collettivo circa il fascino e le bellezze di questa terra.
E' arrivato il momento in cui e' necessaria una rivoluzione culturale.

Nessun commento: